Cos'è la leva finanziaria nel forex e come sfruttarla per guadagnare?

Quando un trader non dispone della cifra necessaria per una operazione che intende comunque effettuare, oppure vuole evitare di impegnare tutta la disponibilità in una sola mano, può approfittare della leva finanziaria, strumento messo a disposizione dai broker per casi simili.

A volte si può presentare sui mercati l'ipotesi di una esposizione elevata su un mercato finanziario, a fronte di un investimento tutto sommato modesto di capitale, ad esempio per l'acquisto di molti lotti, oppure di titoli azionari dal costo particolarmente elevato. Se il mercato non mettesse a disposizione strumenti in grado di bypassare questa possibile strozzatura, si trasformerebbe in una attività riservata esclusivamente ai grandi investitori, tagliando fuori tutti gli altri. Restringendo drasticamente il numero dei potenziali attori, ben presto potrebbe addirittura cessare le proprie attività. Ecco perché sono stati creati una serie di strumenti che sono chiamati a democratizzare al massimo il mercato. Lo strumento chiave in tal senso, è la leva finanziaria.

Che cos'è la leva finanziaria?

La leva finanziaria è lo strumento in grado di offrire ai traders un'elevata esposizione su un mercato finanziario a fronte di un investimento relativamente modesto di capitale.
Quando si decide di investire su un prodotto a leva, il provider chiederà il versamento soltanto di una parte limitata del valore totale della posizione decisa, mettendo personalmente quanto resta. Il guadagno o la perdita che risulteranno dall'operazione, sarà però basato sull'intero valore della posizione.

La leva finanziaria è uno strumento potente da usare con accortezza

Ne consegue che la somma guadagnata o persa sia molto elevata in rapporto alla somma investita, andando addirittura a superare l'esborso iniziale, detto margine o requisito di deposito. Si tratta di una somma chiesta dal provider al fine di coprire, totalmente o in modo parziale, le perdite in cui si potrebbe incappare. 
Il margine è solitamente una parte abbastanza limitata del costo totale dell'operazione, se si pensa che sui un mercati meno volatili ammonta al 5% circa.  
In pratica, il broker usa la leva finanziaria come una sorta di promozione, permettendo a chiunque di investire, anche a capriccio, chiedendo però un deposito cautelativo, che lo metta al riparo delle pulsioni suicide e della evidente incapacità del trader.

Come avviene il suo funzionamento?

Quando si parla di un margine del 10%, quindi, vuol dire che impegnando cento euro possiamo ottenere la stessa esposizione che avremmo investendone mille. In questo caso la leva è pari a dieci volte il valore reale.  Se volessimo ad esempio acquistare mille azioni di una determinata società, confidando sulla loro crescita ed essendo abbastanza sicuri sulla fattibilità dell'operazione, al prezzo corrente di un euro, l'operazione comporterebbe un'esposizione per mille euro. Supponendo che il prezzo si alzi di 20 centesimi per ogni azione, la posizione acquisita si chiuderebbe con un totale di milleduecento euro, ovvero con duecento euro di guadagno, il 20%. 

Alcuni provider, però, sono disposti ad offrire l'opportunità di acquistare le azioni in questione usando la leva finanziaria. In forza di questa opportunità, possiamo quindi versare un margine, ovvero una percentuale dell'intera somma, in cambio di un'esposizione totale. Se il margine viene fissato al 5%, dovremo pagare sempre nel caso che stiamo esaminando 50 euro, Nel caso in cui il profitto sia quello già descritto, incasseremmo però tutti i duecento euro che sono garantiti da una transazione azionaria portata avanti in maniera tradizionale.

Anche le imprese e le grandi banche usano la leva finanziaria

La differenza sostanziale, è che avremo realizzato lo stesso guadagno in entrambi i casi, ma usando la leva abbiamo potuto sborsare solo un deposito di cento euro, anziché i mille che magari in quel momento non avevamo. Con la disponibilità reale, cento euro, avremmo guadagnato soltanto venti euro anziché i duecento effettivamente portati a casa.

Occorre fare molta attenzione senza i facili entusiasmi tipici del neofita: la leva amplifica i guadagni ma anche le perdite!

Questo rapido esempio serve a spiegare in maniera molto concreta e senza troppi giri di parole, la vera utilità della leva finanziaria. Allo stesso tempo, il neofita non dovrebbe farsi prendere da facili entusiasmi. Se infatti la leva finanziaria è un ottimo strumento che consente di superare la strozzatura derivante dalla mancanza di effettive risorse in grado di far trarre il massimo profitto da una operazione, dall'altro è sempre opportuno ricordare che essa non serve soltanto ad amplificare i guadagni, ma anche le perdite. Se il mercato si muove in una maniera diversa da quanto avevamo previsto, la perdita può anche oltrepassare il valore del deposito iniziale e dovremo comunque ripianarla, trattandosi solo di un prestito da parte del broker. 

I vantaggi della leva finanziaria

Da quanto abbiamo detto sinora, risulta abbastanza evidente come il vantaggio sostanziale offerto dalla leva finanziaria è quello di consentire una maggiore liquidità in portafoglio, derivante dal fatto che per dare luogo ad una operazione si può vincolare solo una parte marginale del reale valore dei beni interessati dall'investimento. Con questa procedura, potremo ottenere un'esposizione molto più elevata rispetto a quella che avremmo con il possesso fisico dei titoli. Si tratta perciò di un'operazione che si rivela particolarmente conveniente per chi ritenga magari di avere sotto mano contemporaneamente altre operazioni che potrebbero fruttare ottimi margini di guadagno e non vuole di conseguenza concentrare tutto il suo capitale in una sola mano, bensì diversificare per quanto possibile.

La leva finanziaria presenta vantaggi notevoli, ma può amplificare anche le perdite

Allo stesso tempo, non va tuttavia dimenticato che le operazioni tramite leva finanziaria comportano la rinuncia a tutti i vantaggi che possono caratterizzare l'effettivo possesso di azioni o consegna dei futures oggetto dell'investimento. Inoltre, potrebbe essere necessario il versamento di un margine addizionale al fine di coprire le eventuali perdite che dovessero realizzarsi nel malaugurato caso il mercato si rivelasse sfavorevole.

Chi la utilizza sa che la leva finanziaria è uno strumento potentissimo quanto più sappiamo gestire la diversificazione

Investitori e traders utilizzano quindi la leva al fine di amplificare la loro esposizione sui vari mercati, con il chiaro fine di mantenere una maggiore liquidità in portafoglio che può così essere dirottata verso altri investimenti. Proprio questo è il vantaggio, una maggiore e migliore distribuzione del capitale rispetto a quanto si potrebbe invece fare acquistando fisicamente i beni.
La leva finanziaria può essere utilizzata su molti mercati, a partire da quello azionario e interessare ad esempio le commodities, i bond, gli indici e molto altro. Per chi pensasse di usarla sul Forex, va ricordato che alcuni broker offrono una leva che può arrivare a 400:1 o anche più elevata. Proprio il livello di esposizione che comporta questa leva, dovrebbe però far riflettere sulla rischiosità di utilizzarla e fare una adeguata valutazione che comprenda pro e contro.
Anche le aziende sono solite utilizzare questo strumento, in modo da investire in beni dai quali pensano di poter ricavare un rendimento più o meno elevato e ritenuto sicuro. Tra le strategie più usate dalle imprese, c'è anche quella di usare il debito per finanziare le attività. In tutta evidenza le imprese che lo fanno ritengono di poter ricavare dagli investimenti effettuati una rendita superiore al costo degli interessi che sono chiamate a pagare sul loro debito.

Un caso di scuola

Recentemente si è molto discusso della incredibile leva finanziaria messa in atto da Goldman Sachs e da altri istituti finanziari, come gli hedge fund, per finanziare investimenti che hanno permesso di accumulare profitti enormi, nell'ordine anche del 40%. Si tratta di operazioni estremamente rischiose, in quanto le cifre in ballo sono enormi. Se il mercato dovesse all'improvviso avere un movimento come quello che fece seguito allo scoppio della bolla dei mutui subprime, le perdite dei diretti interessati sarebbero talmente enormi da non poter essere colmate. In tutta evidenza, queste banche, che sono solitamente indicate con il termine "too big to fail", troppo grandi per fallire, confidano in un intervento statale nella malaugurata ipotesi di una rotta sui mercati. Chi lo fa sul Forex, non può invece confidare nell'intervento statale e deve rispondere personalmente delle eventuali perdite incamerate. Ecco perché occorre usare con accortezza questo strumento e solo se si ha una ragionevole certezza di riuscita.

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Dott. Dario Marchetti
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